Il riscaldamento globale e l'uomo
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L’aumento della temperatura sul nostro pianeta ormai è un dato di fatto: gli esperti e scienziati di tutto il mondo sono convinti che, nei prossimi 50 anni, la temperatura media atmosferica aumenterà di +5,8 C e comporterà una fusione dei ghiacciai continentali con conseguente innalzamento del livello medio del mare, compreso fra 10 e 90 centimetri, nonché un incremento delle perturbazioni meteorologiche violente e centinaia di milioni di profughi ambientali.

Questo fenomeno, alquanto complesso, è causato da diversi fattori, quali l’aumento di concentrazione di anidride carbonica immessa in atmosfera dalle azioni antropiche e una serie di cause naturali.



Tanti ricercatori sostengono che l’aumento dell’anidride carbonica sia un fenomeno naturale, anche se l’uomo ha contribuito notevolmente. Ma ci sarebbe ben altro dietro l’oscurità del riscaldamento: una possibile glaciazione che, naturalmente, nessun ente televisivo o nessun giornale menziona. Esistono tre studi a riguardo.

Il primo sostiene e conferma la teoria della fusione dei ghiacciai. Fin qui ci siamo, ma proviamo a seguire un filo logico. Il ghiaccio è fatto da acqua dolce. La Corrente del Golfo del Messico (una corrente calda)  proviene da sud dell’equatore e si dirige verso il Nord Europa e l’Europa Occidentale, contribuendo a mantenere una temperatura mite in Europa settentrionale. Le correnti marine sono originate dalla differenza di salinità tra masse d’acqua. Bene, la fusione dei ghiacciai versa acqua dolce negli oceani riducendo la salinità e, conseguentemente, alterando il meccanismo di formazione della Corrente del Golfo, provocandone un rallentamento: il calore non raggiungerà il nord atlantico. Tutto ciò potrebbe generare una mini glaciazione nel Nord Europa.

Il secondo studio, portato avanti dal meteorologo italiano Roberto Madrigali, fa notare come il clima sulla Terra è determinato da cicli: alternanza di periodi caldi e freddi in successione ciclica della durata di circa 12/13 mila anni ciascuno. Lo scienziato osserva che, attualmente, noi stiamo uscendo dalla fase calda.

L’ultimo mette in evidenza un fatto molto discutibile: Laurence Hecht, direttore della rivista 21st Century Science & Tecnology, ha commentato che “tutti gli studenti di scienze del clima sono a conoscenza del fatto che la Terra si trova in un’era glaciale da circa 2-2,5 milioni di anni”.

 

 

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Di aletave

Dottore in Scienze Naturali, copywriter e blogger presso Search On Media Group. Fondatore di questo blog.

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