Scopo primario di questo blog è la divulgazione scientifica e si raggiunge anche facendo un minimo di chiarezza sulle classificazioni e le strutture degli elementi salienti del nostro habitat. Prendiamo quindi oggi in considerazione le rocce, protagoniste silenziose e imponenti del nostro mondo.
Va innanzitutto premesso che esse costituiscono la parte più esterna del nostro pianeta, il quale si suddivide in nucleo, mantello e crosta. Quest’ultima è la parte costituita dalle rocce. La loro struttura varia a seconda della forma, delle aggregazioni e persino delle dimensioni dei minerali che le compongono. Un esempio? Lo traiamo da una lezione di petrografia applicata sul sito del CNR. La calcite è tra i minerali che più facilmente possiamo rinvenire come agglomerato nelle rocce. Essa figura sia nelle rocce di calcare di Viggiù che nel marmo di Carrara. Nel calcare notiamo la struttura oolitica, la quale è caratterizzata da corpuscoli sferici e subsferici, mentre nel marmo si evidenzia la struttura granoblastica, con i cristalli di calcite disposti a mosaico.
Affascinante almeno quanto lo studio della struttura delle rocce è la loro classificazione, che ci introduce alla bellezza di questa particolare branchia della geologia invitandoci all’osservazione. Le rocce sono classificate utilizzando 4 sistemi, ognuno dei quali efficace e circonstanziato. Possiamo infatti suddividerle in base a:
- Proprietà fisico-meccaniche. Avremo quidi rocce coerenti, incoerenti, compatte o sciolte.
- Composizione. Qui incontriamo la distinzione tra rocce monomineraliche e polimineraliche.
- Origine. Non si parla di origine geografica ma di stabilire se la loro formazione è avvenuta all’interno (endogene) o all’esterno della Terra (esogene).
- Genesi. È probabilmente la classificazione più utilizzata e preferita dagli studiosi del settore, in quanto separa le rocce in tre grandi categorie: a) magmatiche o ignee (ovvero derivanti da cristallizzazione di un magma); b) sedimentarie (derivanti dal deposito di raccolta dal degrado di altre rocce); c) metamorfiche (risultato delle trasformazioni di altre rocce sotto l’azione di agenti naturali quali temperatura, pressione o erosione in genere).
Vediamo però come possiamo ulteriormente suddividere le rocce all’interno delle tre categorie derivanti dalla genesi. Le rocce magmatiche sono costituite principalmente da quarzo, miche, anfiboli, olivina, pirosseni e feldspatoidi, ortose e plagioclasio. Le ultime due, che costituiscono i feldspati, rappresentano da soli circa la metà di tutte le roccie magmatiche. Le rocce sedimentarie sono invece costituite da tutti i minerali sopra esposti, ma con l’aggiunta di dolomite, gesso e calcite. Infine le rocce metamorfiche aggiungono alle due classificazioni precedenti uno o più minerali specifici come ad esempio il granato o il serpentino, ecc.
Riprendendo l’esempio proposto in apertura di articolo circa il calcare di Viggiù e il marmo di Carrara, abbiamo già tutti gli elementi per stabilire genesi e tipo di composizione di queste due bellissime rocce. Provare per credere …