La demenza è uno dei nemici più pericolosi del genere umano. Ne sono affetti circa 30 milioni di individui nel mondo con la prospettiva di diventare circa 130 milioni entro il 2050. Lo apprendiamo da un articolo della prestigiosa rivista Lescienze, sezione online della edizione italiana di Scientific American.
Gli studi attualmente non sono molto confortanti in quanto rivelano che non siamo in grado di debellare questo nemico, ma soltanto di impegnarci per migliorare le condizioni dei pazienti che ne sono affetti. Dallo stato attuale delle ricerche si evince che raggiungere un progresso delle condizioni di un 30/40% sarebbe già un risultato da accogliere come un trionfo.
La strada da percorrere è, quindi, quella della ricerca, ed è proprio in quella direzione che ci si sta avviando cercando tra le pieghe dei bilanci di ogni nazione i fondi necessari a finanziare gli studi. Questo argomento trascende ogni schieramento politico e ideologico, e ha visto d’accordo, ad esempio, sia i rappresentanti democratici che quelli repubblicani in recenti confronti a soggetto.
Ma il pericolo, se non variasse la situazione attuale, è anche un altro: si prevede che l’aumento di popolazione affetta da demenza o Alzheimer possa a breve mettere in ginocchio i sistemi sanitari di tutti i Paesi del mondo.