Il vulcano è un rilievo, più o meno alto, costruito per accumulo di lave e di altri materiali. Il magma, che si trova all’interno della Terra, risale verso la superficie accumulandosi appena sotto di essa costituendo la “camera magmatica”: si svuota periodicamente attraverso cicli eruttivi, durante i quali il magma risale in superficie attraverso i condotti vulcanici o, talvolta, attraverso fratture verticali oppure da bocche poste sui fianchi del vulcano.
Esistono differenti tipologie di vulcano:
– a scudo = si forma per deposizione di colate laviche, con lava molto fluida e scorrevole;
– di scorie = dal loro camino vulcanico esce solo materiale roccioso sciolto e cenere (stratificano attorno al cratere);
– a strato = in un’eruzione viene emesso prima materiale piroclastico (gas caldissimi, ceneri) e , dopo, masse di lava (sui versanti si trovano formazioni di lava solidificata che contribuiscono a sostenere l’edificio vulcanico);
– duomi vulcanici = la lava viscosa si accumula verso l’uscita del camino, senza che vi siano sbocchi laterali e formando una sorta di “tappo” che ottura il vulcano.
L’Etna è un vulcano a strato (o stratovulcano), come il Vesuvio.
Non è assolutamente vero che il Vesuvio non è attivo. Anzi, più tempo passa dall’ultima eruzione e più pericoloso viene considerato un vulcano. A proposito di pericolosità, i vulcani (e i terremoti) potenzialmente più dannosi si trovano (o si verificano, nel caso dei terremoti) lungo i confini tra le placche perché sono le zone più “movimentate”.