Ringrazio nuovamente mio cugino Anthony per la richiesta della stesura di questo post sulle meduse più comuni del Mar Mediterraneo. Sono contento del suo interesse verso la Natura perchè sono veramente in pochi i sostenitori dell’ambiente, purtroppo.
Foto: polmone di mare.
Le meduse sono degli invertebrati marini appartenenti al Phylum (=gruppo enorme che raggruppa specie con caratteristiche simili) degli Cnidaria, animali marini costituiti da cellule urticanti, gli cnidociti, contenuti all’interno di cnidocisti; il loro corpo è fatto da una enorme massa gelatinosa.
Gli Cnidaria vengono classificati in:
– idrozoi = organismi adattati all’acqua dolce; la fase polipoide di norma prevale, ma alcune specie si presentano solo in forma polipoide e altre solo in forma medusoide
– scifozoi = organismi adattati all’ambiente marino comprendenti le forme medusoide di maggiori dimensioni, che raggiungono circa 2,5 m di diametro
– antozoi = organismi adattati all’ambiente marino comprendenti anemoni di mare e coralli
– cubozoi = di dimensioni enormi e letali.
Le meduse sono organismi planctonici, ovvero non sono provvisti di movimento proprio e vengono trasportati dalle correnti marine. Le meduse più comuni del Mar Mediterraneo sono incluse negli Scifozoi.
Le più comuni meduse del Mar Mediterraneo sono 3:
– Pelagia noctiluca (urticante);
– Rhizostoma pulmo (polmone di mare, poco urticante);
– Cothyloriza tubercolata (poco urticante).
Il ciclo vitale degli cnidari si compone di due fasi: lo stadio corrispondente al polipo, caratterizzato da un organismo di forma cilindrica, ancorato al substrato tramite una porzione basale (individui asessuati); lo stadio corrispondente alla medusa, caratterizzato da organismi liberi, sessualmente differenziati e in grado di nuotare attivamente.