Ecco per voi un altro squalo interessante perché conosciuto da tanti e ben distribuito nei mari e negli oceani. Sto parlando della verdesca o squalo azzurro, per gli scienziati Prionace glauca, uno squaletto, se così si può definire, per il quale le documentazioni riguardo suoi avvistamenti sono comuni.
Non è massiccio, anche se può arrivare ad una lunghezza massima di 4 metri, ma con una corporatura piuttosto snella. Appartiene al raggruppamento, interno agli squali, dei Carchariniformi, con pinna anale, cinque fessure branchiali e con membrana nittitante, ovvero una membrana biancastra che protegge l’occhio durante le ultime fasi dell’attacco. Questo gruppo include anche lo squalo tigre.
Distribuito in tutti i mari temperati del mondo, anche nel Mar Mediterraneo e in Calabria. La sua dieta è variegata: uccelli marini, pesci di grandi dimensioni, ma la sua preda preferita è soprattutto il pesce azzurro. Come lo squalo bianco e in determinate situazioni (ad esempio grave carenza di cibo), la verdesca può utilizzare una tecnica di caccia definita scavenging, cioè una predazione verso carcasse di delfini o di balene che fluttuano in mare aperto.
A differenza della verdesca, lo squalo bianco è privo di membrana nittitante e, per proteggere gli occhi nel momento di un attacco, li ruota all’interno della cavità oculare in modo da minimizzare i possibli danni provocati dalla preda.
[…] – Carcharhinidae = squalo longimano, squalo tigre, verdesca; […]
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